martedì 16 febbraio 2010

il Tet - Capodanno Vietnamita

Ciao piccolo Chicco!
Settimana scorsa avete festeggiato il capodanno lunare! il Tet!
Hai festeggiato Chicco? Ti saranno piaciuti i fuochi d'artificio o ti avranno spaventato?
Volevo approfittare per scrivere qualcosina sul tuo magnifico paese, che ogni giorno amo un pò di più.
quanto scrivo è preso un pò da Wikipedia e un pò da un sito molto carino che si chiama bibmondo.it. Questo per onor di cronaca; non voglio fare la "Copiona", ma solo raccontarti un pò del paese che ti ha dato la vita - e per questo io gliene sono grata -
Tết Nguyên Ðán
, comunemente noto come Tết, è il capodanno
vietnamita. Il calendario vietnamita è basato su quello lunisolare cinese. È celebrato nello stesso giorno del capodanno cinese e ne condivide molte usanze. Tết è intorno alla fine di gennaio o i primi di febbraio. Fra gli usi vi sono quello di preparare piatti speciali e di pulire la casa, visitare i parenti e i templi. Ai bambini è riservata un'attenzione particolare, vengono loro consegnati da amici e parenti dei soldi contenuti in buste rosse chiamate lì sì.

La leggenda vuole che la dinastia Hong Bang abbia costruito Vãn Lang (regno dei che oggi possiamo identificare con l'attuale Vietnam) nel 2879 a.C., regnando sul Paese per 2622 anni. Il re drago, figura di fondazione della leggenda vietnamita, ebbe un figlio che si chiamava Lac Long Quan. Quest'ultimo si unì con Au Co, la tien della montagna, dando vita a Hung Vuong, che divenne il primo imperatore del regno di Van Lang.
Lac Long Quan, il figlio del Drago che era signore del mondo marino, e Au Co, spirito della montagna, insieme rappresentavano due mondi totalmente separati e distanti. Si racconta che dal loro incontro fossero state generate 100 uova, da cui uscirono 100 figli, 50 femmine e 50 maschi, progenitori di tutti i regnanti del Paese. La coppia, però, si separò di lì a poco:il principe drago, sentendo nostalgia per il suo regno marino, decise di ritornare nei palazzi del Mar dell'Est (il Mar Cinese Meridionale), promettendo di intervenire sempre in caso di necessità e accettando la richiesta della sua sposa di portare con sé 50 tra i suoi figli. Hung Vuong venne affidato al padre e andò ad abitare sulle coste del regno, dominate dai draghi. Egli, come imperatore, dividerà il suo territorio in quindici regioni, ciascuna controllata da un governatore.
Da quel momento, il popolo di etnia Viet o Khin iniziò a celebrare il Tet, ovvero l'inizio dell'anno lunare. Questo mito fonda al contempo, quindi, sia lo spazio del futuro regno, che le lotte di Lac Long Quan contro gli spiriti naturali hanno reso coltivabile ed abitabile, sia il suo tempo, che da quel momento inizia ad essere scandito in maniera ciclica.
Come per quello cinese, anche il calendario vietnamita segue le fasi lunari e ha una durata di 12 anni, ognuno dei quali è rappresentato da un animale: Topo, Bufalo, Tigre, Gatto, Drago, Serpente, Cavallo, Capra, Scimmia, Gallo, Cane, Maiale. Ad ognuno di questi è associato, ciclicamente, anche uno dei 5 Principi Agenti, derivati dalla antica scuola cinese. In tale dottrina viene sottolineato che i cinque principi agenti di cui è costituito l'universo, ovvero Legno, Fuoco, Terra, Metallo, Acqua, sono tra loro legati: il Legno è la "causa" del Fuoco e domina la Terra, il Fuoco determina la Terra e controlla il Metallo, e così via. I cinque agenti, vengono inoltre associati ai cinque punti cardinali, alle stagioni e al ciclo diurno e notturno, nonché ad un colore, ecc.; così il Legno è legato all'Est, alla Primavera, all'alba e al verde; il Fuoco al Sud, all'Estate, al mezzogiorno e al rosso; il Metallo all'Ovest, all'Autunno, al tramonto e al bianco; l'Acqua al Nord, all'Inverno, alla mezzanotte e al nero; la Terra al Centro e al colore giallo. I cinque agenti "creano", quindi, sia lo spazio che il tempo, che si muovono in un ciclo. A ciò si aggiunge l'alternarsi di Yin (femminile, umido, scuro, ecc) e Yang (maschile, solare, chiaro). Il ciclo stagionale, ad esempio, si presenta come rotazione attorno alla terra-centro di Nord-inverno-Grande Yin, Est-primavera-Giovane Yang, Sud-estate-Grande Yang, Ovest-autunno-Giovane Yin. I principi agenti, che restano attivi per due anni nel calendario, hanno un ciclo decennale. Questo comporta che, grazie all'unione col ciclo di dodici anni degli animali, lo stesso "segno" (drago di fuoco ad esempio, una tra i più noti) si verifica ogni 60 anni.
Durante la notte che segna la fine del vecchio anno, la tradizione vuole che un membro della famiglia stacchi un ramo da un albero, spesso di pesco, simbolo del nuovo che arriva e, davanti al piccolo altare di casa si preghino gli antenati. La famiglia rappresenta il cuore della società vietnamita: venerare gli antenati non è solo una questione privata, ma determina il senso di appartenenza sociale di ogni individuo, che, da solo, non avrebbe senso. La famiglia è anche il centro del villaggio, il nucleo più antico e forte dello Stato: un proverbio vietnamita dice che "La legge del re cede alla regola del villaggio", dimostrando che il potere imperiale di tipo cinese non avrebbe mai potuto trovare spazio in Vietnam.
Il giorno successivo a tale rito saranno di fondamentale importanza i 'primi piedi' che entreranno in casa: l'ospite che per primo varcherà la soglia determinerà la sorte per l'intero anno. I vietnamiti credono molto alla sfortuna e alla fortuna, e in ogni occasione vanno a consultare degli indovini per sapere qual è il momento più adatto a svolgere o non svolgere delle azioni. Le famiglie cercano così di evitare donne non sposate o che non abbiano ancora bambini, mentre, soprattutto negli anni passati, erano gradite le persone anziane, simbolo di lunga vita e saggezza. Il primo giorno del nuovo anno è dedicato alla famiglia, mentre gli altri due si trascorrono con i parenti e gli amici. Elemento immancabile in ogni capodanno è l'albero di cumquat (un tipo di mandarino), venduto in grandi vasi decorati: le strade della città si riempiono, nei giorni precedenti al capodanno, di motorini che trasportano alberi, dando l'impressione di una foresta su due ruote. Inoltre ogni famiglia è tenuta a consumare i cibi di cui si parla nella leggenda, bánh chung e bánh day.

Bello no, piccolo Chicco??

mercoledì 10 febbraio 2010

Viet-Corredino!!!

ciao piccolo chicco!
Con papà pensavamo già da un pò di iniziare il tuo corredino.
Si sa, tutti i bimbi hanno un corredino, in più se conti quanto tu sia speciale...va da sè che ti spetta proprio un super-corredino con i fiocchi!!
Comunque...domenica abbiamo preso dalla nonna i ferri necessari alla lavorazione della lana (sono tra l'altro i ferri della tua bisnonna, quindi mooolto importanti anche loro!!), e oggi il tuo papà è andato a comprare un gomitolo di lana di prova, per vedere se si ricordava gli insegnamenti della tua nonna paterna. Il risultato lo vedi qui sopra :0)
E' proprio bravo il tuo papà!! Ovviamente io non voglio essere da meno; mi metto subito sotto anche io e inizio a lavorare la lana per te!
Vedrai che bel corredino piccolo chicco!!!

sabato 6 febbraio 2010

Pillole Milanesi di un fine lungo inverno

Pilloline di un sabato mattina di (fine???) inverno in quel di Milano...
Stamattina alzo la tapparella della cucina per far entrare Ettorino.
In giardino la neve di ieri, nonostante la piaggia resiste ancora...
Alzo la tapparella e li sulla neve chi ti vedo???
un piccolo pettirosso!
Quanta dolcezza mi ispirano questi uccellini!!!
sono stati proprio 5 secondi perchè poi Ettorno è uscito dalla cuccia con il suo solito fare delicato (!!) ed è volato via...
Qui in giardino ne vedrai tanti di uccellini, tra merli, pettirossi e passerotti, perchè vengono a fare il nido sulla siepe e si mangiano il mangiare di Ettorino (lo so, sembrava impossibile anche a me, ma ormai è così da 8 anni ).
Sono davvero belli i pettirossi...poi magari ti racconto la leggenda di questi piccoli uccellini...
Un bacio chicco, buon sabato

venerdì 5 febbraio 2010

Le due Madri - Segantini -

Questo è un quadro che amo dai tempi della scuola.
l'ho sempre trovato di una delicatezza particolare...

Raffigura
il tema della maternità, inteso come espressione di un motivo universale, semplice nei gesti, immenso nell'amore che esprime.
Due figure, completamente diverse, ma accumunate da un'unico sentimento: la cura dei propri cuccioli.

Amo anche la luce di questo quadro, calda, bassa, intima e rassicurante. Pacifica e amorevole
L'ho riscoperto stasera saltellando qua e là su Internet, e mi ha scaldato il cuore come parecchi anni fa.
Mi faceva piacere condividerlo con te, piccolo chicco, oggi che mi è tornato alla memoria, prima che sparisca un'altra volta...